La fine


"In nome del popolo francese, il Terzo Consiglio di Guerra condanna all’unanimità, Marguérite-Gertrude Zeller, conosciuta come Mata Hari, alla pena di morte per spionaggio contro la Francia e la condanna inoltre al pagamento delle spese processuali".

Con queste poche parole si concluse la storia di una donna il cui unico torto, oggi, pare essere stato il troppo amore per gli uomini in divisa. La domanda di grazia venne respinta e la sentenza eseguita. Il governo francese esigeva un esempio di fermezza.
Che Mata fosse realmente una spia non si sa con certezza, forse che si' forse che no. Comunque fino al 2017 molti documenti rimarranno ancora celati al pubblico.  Questo, se non altro, dimostra che ancora esistono segreti di stato non svelabili su questa donna che fu una delle piu' famose e ambite cortigiane della Bella Epoque.
A parere di chi la conobbe personalmente, Mata Hari non era una bella donna, ma sapeva essere affascinante e misteriosa tanto da incantare ogni uomo che l’avvicinasse. Che poi questi uomini fossero in particolare militari, a mio parere, può avere due significati: o veramente lei era una spia, una pessima spia, oppure, ed è quello che credo, le divise militari con tutti i loro colorati nastrini, bottoni dorati e medaglie, trasformavano chi le indossava in colorati personaggi da favola oltre che di guerra.
Da qui l’attenzione e attrazione di molte donne dell'epoca verso questi soldatini quasi da operetta. Il "fascino della divisa". C'è ancora oggi qualcuno che lo subisce.
Mata Hari, non era intelligente, cioè non era all’altezza di quella fama di donna astuta, approfittatrice e ingannatrice che gli venne imposta.  Era semplicemente una cortigiana che dalla poverta', grazie alla seduzione di un corpo nudo mostrato in una societa' perbenista in pubblico ma godereccia in privato, passo' alla r icchezza. Una ricchezza mal gestita e quindi rapidamente svanita.

L'inizio

Nata nel 1876 a Leeuwarden in Olanda in un’agiata famiglia, a causa degli investimenti sbagliati del padre, si ritrovò in povertà.
Nella societa' dell'epoca, una donna aveva un solo modo per risalire la scala sociale: il matrimonio. Per questo motivo, a 19 anni, Greta (cosi' era familiarmente chiamata) accetta di sposare un militare di carriera di stanza nelle colonie delle Indie Olandesi, il Capitano Mac Leod, un rude militare quarantenne più abituato alla vita coloniale e ai bordelli per soldati che alla vita familiare. Trasferitasi a Giava col marito Greta, si rende presto conto che la vita in colonia non faceva per lei così come non faceva per lei il Capitano Mac Leod, il quale nonostante il matrimonio e i due figli, un maschio e una femmina, avuti dalla giovane moglie, continua la vita soldatesca e libertina di sempre.
Dopo innumerevoli litigi e la morte del figlio, la coppia si separa e Greta torna in Europa stabilendosi a Parigi.

Parigi

Siamo nel 1903 e Greta ha ormai ventisette anni. La vita per una donna sola non è facile e lei è senza soldi. Un modo per sbarcare il lunario è mettere il proprio corpo a disposizione di pittori o scultori alla continua ricerca di nudi. Ma Greta, nonostante il corpo sodo e sensuale ha un difetto: i seni sono scarsi, sgonfi e avvizziti (almeno così vengono descritti dai pittori dell'epoca).
E' in questo periodo che Greta inventa una terribile storia sui suoi seni, storia che la obbligherà a celarli per sempre anche alla vista dei suoi numerosi amanti. 
Ma non voglio anticipare.
Grazie a un occasionale amico, il Barone Henri de Marguérie, Greta inizia a frequentare alcuni ricchi salotti ed in uno di questi arriva il suo colpo di fortuna.
Già da tempo Greta ha iniziato a raccontare fantasiose storie su se stessa: di essere la figlia di un monaco buddista e di essere stata allevata come danzatrice sacra in un tempio indù sulle rive del Gange.
I capelli corvini e l'incarnato l'aiutano a dare un'idea orientale. Con queste inventate premesse biografiche viene invitata ad esibirsi in una danza sacra durante un ricevimento.

Nasce Mata Hari

Cosi' per la prima volta, "la danzatrice sacra", per rispettare il rito esibisce il suo corpo nudo ai ricchi e nobili frequentatori del salotto.  Il successo fu immediato. Le cronache raccontano che "agli occhi degli spettatori venne mostrato tutto, tutto e senza pudore". Tutto tranne i seni, coperti da un cache-seins, due piccole coppe ingioiellate create da lei stessa.
In quanto al perché dei seni celati, il motivo è presto inventato: il marito geloso in un impeto di furia, con un morso le ha staccato il capezzolo. Con un poco di ingenuità e molta morbosità tutti le vogliono credere.  Comunque, da quel momento la strada di Greta, ora Mata Hari, è spianata. Anche il nome scelto aiuta e rafforza l’invenzione delle sue note biografiche: in malese "mata" significa occhio e "hari" giorno.
Occhio del giorno e cioè sole.
Mata Hari brillò come un sole, in particolare nei salotti e nelle camere da letto di molti personaggi, ma sempre le sfuggì quel successo e quella sicurezza sociale, economica e familiare cui disperatamente ambiva.
Inutili furono i suoi tentativi di farsi sposare da qualche nobile o ricco gentiluomo che sia, così come inutili furono i suoi tentativi di trovare scritture, con ricchi compensi, nei più importanti teatri o compagnie di danza e teatro del momento.

Cosi', se da una parte riceve l'amichevole apprezzamento di Massenet che le dedica un balletto e di Puccini, non riesce neppure a farsi ricevere da Diaghilev nei cui famosi Balletti Russi avrebbe voluto esibirsi.
In verità Mata Hari non sapeva danzare. Il suo era a tutti gli effetti uno strip-tease in un fantasioso stile orientaleggiante, stile tanto in voga tra gli annoiati salottieri pronti a sorbirsi qualsiasi cosa li facesse almeno per un attimo sobbalzare dalla propria dorata vuotaggine e inutilità. 
Ed è in questo fatuo mondo dorato che Mata Hari si muove con disinvoltura. Purtroppo la sua età non più fresca la spinge sempre più verso il bordo, la competizione femminile nell’ambiente è forte e poi sono arrivate nuove giovani leve, pronte a spogliarsi e a offrirsi non più al dio Shiva, come all’inizio faceva lei danzando, ma solo e semplicemente al dio denaro. 
Per Mata Hari inizia quella decadenza che la porterà infine davanti al plotone d’esecuzione.  D’altronde siamo nel pieno della Prima Guerra Mondiale, per la Francia va male e il sospetto d’infiltrati
e' forte.
Così la sua passione per i militari ed i continui viaggi all’estero, in particolare in Germania, non passano inosservati, anzi, sono motivo di sospetto. Questo i comandi tedeschi dovevano ben saperlo e non meravigliera' un domani, scoprire che furono proprio i servizi segreti germanici a usare Mata Hari, spingendola nelle braccia del boia per deviare cosi' l’attenzione francese da ben altre spie meglio infiltrate tra i loro comandi.
Mata Hari probabilmente è stata la pedina di una scacchiera politica in guerra. Era incapace di mantenere segreti, di agire nell’ombra e se davvero è stata una spia, è stata la peggiore e più superficiale spia della storia.

Alcune corrispondenze

Mata Hari è una icona comportamentale e nell'immaginario linguistico ormai rappresenta la perfidia. "Stai attento, quella è una Mata Hari". E' un modo corrente di dire.
E' un aspetto che ho voluto tenere presente nella realizzazione del moritaten.
Ed ecco quindi la femminile figura centrale emergere da un fondale art deco'
, opulento nel suo oro , a segnare l'epoca di Mata che si mostra simile a Shiva (il dio danzatore) o a una mortale dea Kali reggente sulle mani le sfere del proprio destino in un contrastato bianco e nero , nebbioso e quasi incerto.
Da queste sfere, emerge un' altra icona, cinematografica questa volta
, Greta Garbo che interpreto' il ruolo di Mata.